Charles Baudelaire

23 settembre 2021

Serata dedicata al grande poeta francese per celebrarne il bicentenario dalla morte

La poesia di Charles Baudelaire (1821-1867) è stata al centro della serata che ieri OMNIBUS ha dedicato al grande esponente della lirica francese in occasione del bicentenario dalla nascita. Il relatore ha sottolineato l’ambiguità che caratterizza i versi di Baudelaire, sublimi e insieme volgari, votati alla “elevazione” dello spirito e al contempo alla denuncia delle peggiori abiezioni umane. La poesia di Baudelaire, ha sottolineato Gianluca Moiser, sostituisce alla descrizione una sensorialità e sensualità spinte al limite, che trovano espressione poetica in audaci sinestesie, altalenanti fra esaltazione del bello e del piacere e tragica coscienza del nulla. Anche sul piano formale c’è tensione fra forme compositive della tradizione, come il rigoroso sonetto, e contenuti del tutto innovativi, come la ricerca “del linguaggio dei fiori e delle cose mute”. La lettura di alcune poesie dai “Fori del male” ha accompagnato e confermato le argomentazioni del relatore, supportate anche da giudizi di autorevoli studiosi e critici.

Il pubblico, numeroso per quanto lo concedono le restrizioni anti-covid, ha espresso il suo apprezzamento per la relazione in un lungo applauso conclusivo.

 

 

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